C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE
sulla palma della mano: - Scegli, e Dio t'aiuti! - Questo qui. Naturalmente prese l'anello d'oro. - Maestà, vi saluto! La vecchia le fece un inchino
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? - Maestà, la faccenda è piana. Quell'Uomo possiede l'anello incantato della fata Regina, e finché lo avrà al dito, non vi sbarazzerete di lui. Bisogna
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non aveva avuto ancora figliuoli e ne era accorato assai. - Comarina, - le disse - non vi arrischiate più a dire così, o guai a voi! La povera donna
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C'era una volta un contadino che aveva un campicello tutto sassi, e largo quanto la palma della mano. Vi era rizzato un pagliaio e viveva lì, da un
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, tiravan sassate a un rospo per ammazzarlo. - Che male vi ha fatto? É anch'esso creatura di Dio: lasciatelo stare. Vedendo che quei ragazzacci non
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dar di capo. Sapete che ho pensato? Domani mi farò prestar l'asino dal nostro vicino, gli porrò le ceste e vi porterò attorno per vendervi. Se avete
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Si racconta che c'era una volta un Re, il quale avea dietro il palazzo reale un magnifico giardino. Non vi mancava albero di sorta; ma il più raro e
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gli voleva bene, piangendo rispose: - Ed io, come rimango sola sola? Ora sono vecchia, e non posso più lavorare. - Vi lascerò la mia coda. Quando
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, disse: - Maestà, non vi ricordate di quando venivate nella mia camera colla cesta, e poi vi mettevate a dire piangendo: "Figliuola sventurata, sei nata
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vederle. Osservò minutamente ogni cosa e poi disse: - Maestà, vi manca il meglio. - Che cosa mi manca? - L'albero che parla. Infatti, tra quelle rarità
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, uscito dal canile, disse al Re: - Maestà, vi chieggo la mano di Testa-di-rospo. La Regina non rinveniva dallo sbalordimento: - Ma che cosa avete fatto
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. - Come! Siete allo scuro? Mentre picchiavo, c'era lume. - Uh! Vi sarà parso. La cosa era arrivata anche alle orecchie del Reuccio, che aveva già sedici
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questa Fata gobba? - Prendete del pane e del vino per otto giorni e camminate sempre diritto, badiamo! Senza voltarvi in dietro. All'ottavo giorno vi
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: piangeva giorno e notte. Nel giardino reale c'era un pozzo. La Reginotta, mentre la balia dormiva, s'era accostata all'orlo e vi si era affacciata
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domandò: - Reginotta, non vi piace? - Mi piace tanto, - rispose lei - che sento una gran voglia di cavalcarlo. Fecero portare una scala, e la Reginotta
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non la ebbe più. Venne il tempo di dargli moglie: - Vi piacerebbe, figliuolo mio, la Reginotta di Spagna? - Maestà, dovendo sposare,... vorrei sposare
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vi affliggete. La Cecina è viva, e i vostri occhi son riposti in buon luogo; son nella gobba della Reginotta di Spagna. Il Re si trascinò fino al
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, sassi di Dio, Io vi muro e vo' smurarvi io! Murata la buca, la Regina delle Fate sparì. E quella brutta bestiaccia crepò di fame lì dentro. La Regina e la
Accademia della crusca
